Studio pisano sulle conseguenze psicologiche per gli operatori sanitari coinvolti nell'emergenza covid-19

Tra i sanitari coinvolti nell’emergenza covid-19 le infermiere sono risultate la categoria professionale che più di altre ha subito conseguenze psicologiche. Sono quindi la categoria cui dedicare, in prospettiva, un approccio clinico e preventivo mirato. È il risultato di uno studio che ha risposto all’appello di Oms e Istituto superiore di sanità circa la necessità di tutelare il benessere psicologico degli operatori sanitari. Pubblicato su “Sustainability” nel fascicolo “Working during the COVID-19 Global Pandemic”, è il frutto del lavoro di un team multidisciplinare composto dalle unità operative Medicina preventiva del lavoro e di Psichiatria – rispettivamente dirette dal professor Alfonso Cristaudo e dalla professoressa Liliana Dell’Osso – e dal gruppo Disadattamento lavorativo, coordinato dal dottor Rodolfo Buselli. L’articolo (allegato) si intitola “Psychological Care of Health Workers during the COVID-19 Outbreak in Italy: Preliminary report of an Occupational Health Department (AOUP) responsible for monitoring hospital staff condition” e ne sono autori: Rodolfo Buselli, Sigrid Baldanzi, Martina Corsi, Elena Del Lupo, Martina Chiumiento, Claudia Carmassi, Liliana Dell’Osso eAlfonso Cristaudo.


Il risultato immediato di questa esperienza clinica è lo sviluppo di uno specifico protocollo – PsicoCovid19 – che vuole servire da supporto ai dipendenti dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana coinvolti nell’emergenza. Per informazioni i dipendenti possono utilizzare l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Nella foto, da sinistra: Alfonso Cristaudo, Cinzia Brilli, Sigrid Baldanzi, Martina Corsi, Martina Chiumiento, Elena Del Lupo, Rodolfo Buselli.

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